Martin Parr
Martin Parr è quel tipo di fotografo che se non lo conosci e guardi le sue foto per la prima volta (magari in modo un po’ superficiale) ti fa dire: “ma queste sono capace di farle pure io!” La bile cresce quando scopri che una sua foto si aggira sugli 8 mila dollari!
Parr è certamente il più grande esponente contemporaneo del fotogiornalismo britannico. Nato ad Epsom il 23 maggio del 1952, negli anni ’80 inizia a scandagliare i meandri del kitsch che caratterizza certa cultura inglese, e come scoprirà più avanti, del mondo intero. Tra pellicce, gelati, hot-dog, unghie colorate e souvenir, il suo focus è puntato sulla classe media, sugli usi, costumi e riti sociali che la caratterizzano, attraverso uno sguardo cinico, irriverente e spietato, in aperta e irridente critica alla società moderna. Per certi versi è un sociologo più che un fotografo.
Le immagini della società che Martin Parr ci restituisce, sono i frammenti di atteggiamenti grotteschi a noi molto familiari, vicini alle situazioni quotidiane che spesso possiamo riscontrare con i nostri stessi occhi. Lui isola questi momenti, li esalta allo status di icona pop e li tramuta in arte.
Tecnicamente la vividezza cromatica e il forte contrasto sono il suo marchio di fabbrica. Ottenuti grazie ad una particolare attenzione per la saturazione dei colori, all’utilizzo di obiettivi macro e soprattutto al ring flash (generalmente usato per tutt’altro tipo di fotografia). Tutte queste caratteristiche pongono l’accento pop su i personaggi che (loro malgrado) diventano i soggetti degli scatti di Martin Parr e che ci fanno riflettere su temi come il consumismo, la globalizzazione (della cultura) e le incongruenze sociali.
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