Pubblicità, tra Photoshop e Arte
La pubblicità, o meglio, l’advertising come viene chiamata oggi da chi “parla bene”, è sempre stata una mia grande passione. L’ho subita, l’ho studiata, l’ho prodotta (vedi qui). Ci sono tantissimi tipi di pubblicità e infinite sono le possibilità espressive che la riguardano. Tra le più originali e stravaganti attualmente in circolazione mi ha colpito il lavoro del fotografo francese Jean-Yves Lemoigne.
Un folle! Lemoigne è un creativo che ha lavorato e lavora per le più importanti agenzie pubblicitarie del mondo (Wieden & Kennedy, DDB, Saatchi & Saatchi, BBH, TBWA, Euro RSCG, ecc.). Frulla i contrasti della vita quotidiana, le situazioni banali, insignificanti, e li trasforma in una nuova allucinata realtà. Realtà destrutturata e ricomposta in seguito con i più disparati richiami surrealistici, degni di LaChapelle o Dalì, senza tralasciare uno speciale ringraziamento agli sviluppatori di Photoshop 😉 .
La pubblicità deve essenzialmente farsi ricordare, e per farlo bisogna stupire, presentare qualcosa di inaspettato, di insolito. Attraverso l’ironia e molta molta fantasia, il creativo francese è certamente un maestro di questa difficile ma fantastica arte.
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